Paolo Bertoncini
Milano, maggio, martedì mattina 2009

Un caldo da bordo piscina. Un dannato caldo da bordo piscina, e della piscina neanche l'ombra. Sole a picco, afa e asfalto molle, già di mattina.
Pigramente cammino fino al solito bar, cenni rubati, saluti assenti, il banco quasi vuoto. Eccoli i miei commensali, seduti ai tavolini, certi così di ritardare ancora un poco la triste giornata lavorativa.
La ragazza dietro il bancone sfoggia una lacoste troppo corta, un poco di pancia mi sorride, e io ordino un cappuccio. Chiaro, come faccio ogni mattina.
Mi guardo intorno pigramente, avvolto da un rumoroso silenzio di conversazioni stanche. La macchina del caffè è musica di sottofondo, rumore antico e gorgogliante, dannatamente elettrica, ma rispettabile. Incrocio lo sguardo con la ragazza intenta a bere un caffè alla mia sinistra, non serve dire niente, siamo entrambi in attesa di un miracolo: del risveglio mattutino, del prodigio della caffeina. Tutti si conoscono di vista. Nessuno si saluta. Certo che qui al Nord siamo proprio espansivi...

1 commento:

Totò ha detto...

Evvai, sono il primo sostenitore di questo blog! Spero che il mio blog ti sia piaciuto e che possa esserti di ispirazione. A presto. Totò