Paolo Bertoncini
Lerici, agosto, ore 21.00 circa

Non serve comunicare, il semplice stare insieme, il prender contatto e stabilire delle abitudini. Bionda, montatura scura, un dolce sorriso. Tra le mani piattino e tazzina, il cucchiaino no, tanto non metto lo zucchero, avanza simile ad una visione celestiale scaturita dalla mia pigrizia. Il profumo del caffè caldo pervade la casa e i libri, decine, forse centinaia, poesie, prime edizioni e appunti, stipati su qualunque ripiano, dalle librerie ai tavolini, dal letto ai divani. Caffè sul tavolo, scruto tra le piante, le teste dei miei amici e la frangia di mia moglie. Come se fosse la prima volta, resto incantato a vedere la finestra spalancata sul mare, sul golfo di La Spezia, con un mare d'oro fuso e braci ardenti, un cielo ciano che sembra finto e una Liguria antica e preziosa come una poesia.

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